#1: elevazione pura riavvolgo un sample che mi cattura perdo spazio e tempo da sta spazzatura vita cruda cura questa pelle che col tempo si consuma resto con me stesso inmezzo a un popolo di giuda suda sette camicie tra giornate grigie cosa ti rende felice come si sta in superficie io mi consumo dalla cenere riesumo mando la mia testa in fumo fino a che non prende vita il muro colpi di judo sotto la cinta libertà recinta, piacere mr. nessuno numero zero sulla distinta bevo un altra pinta la 3, 4, la 5 ti dirò di me senza fondotinta freddo come tramontana vuoto che mi sbrana trova chi mi odia trova chi mi ama trova la mia strada tra i denti stretti una lama muretti keta indiana viaggi low cost coast to coast dai blocchi all’Himalaya #2: e gli anni passano ancora in piedi tra corpi che cascano bastano accordi di un classico per zittirvi in un attimo mastico vinili alla frequenza del mio battito aspettando il giorno drastico in cui sarò sopra lastrico non mi darà il pane ma la fame ad ogni pasto istruzioni passo dopo passo per gustarlo al massimo mi applico riconosci il vero in mezzo al plastico gioco d’attacco rappo alla Zeman poco tattico e scrivo schietto per arrivarti prima nel petto cuore passione rispetto per ogni concetto che trasmetto manometto il vostro sistema mi basta una penna a sfera un foglio un woofer e il vetro che trema schiera anfibi e manganelli con divisa nera o i tuoi sicari con fiori all’occhiello e maschere di cera la mia gente non la compri con colpi di scena nè tantomeno con colpi sopra la schiena

Punti di vista da un punto di stallo sulla mano ho fatto il callo ricalco a scatto un viaggio senza ritorno, ricordo era più di un tarlo solo passione zero soldo, il tempo passa, il gabbio che stringe il collo decollo mi rollo l’ennesima canna dopo una gordon ingordo mi imbroglio scuotere il mondo con biro e foglio? non colgo, ribollo, per scuotere il mondo ci vuole il soldo la merda spicca a galla, il talento sta sul fondo quale tornaconto? sono io il mio rimbombo il concetto è chiaro ai pochi, tanti girano intorno alla fine dei giochi, rimo pure dentro al sonno la gente si chiede perché non mollo voi rincorsa all’oro, mentre a me va bene il bronzo ragazzo di polso con qualche busta nel cruscotto corazza armata con il vuoto sotto schiacciato dalla solita apatia da periferia prendi e scappi via, istinto di anarchia c’è chi non ci pensa c’è chi ha i soldi in tasca chi ha malapena un piatto di pasta e punto a smuovere coscienze di generazioni spente mio fratello cresce, lo spingo fuori dal gregge tieniti stretto chi ti protegge distingui finti gangstar da chi per necessita diventa un fuorilegge non guardare sti fighetti con i jeans stretti, new era sulle teste, si definiscono rappers o finti punkabbestie che pur di andare alle feste rubano nelle tasche del padre che dorme e non li sente riverso in ogni singola strofa saggezza che ti mette sottosopra controcorrente non mi stai a ruota fuori da ogni moda dammi un micro e ti racconto una storia se c’è un ostacolo l’hip hop è il mio cavallo di troia puoi darmi merda quotidiana l’abc per far la grana ma le verità più grosse le ho scoperte sulla strada dietro mani sporche di writers in metropolitana dietro mc’s che nessuno caga brucio tra illusioni di vivere tra rose e fiori, ma comunque fuori dalle vostre discussioni schiere di cloni con i capi chini sui treni, fine giornata game over butti ancora il gettone stessa partita, si chiama vita, ripetizione ciclica ti parlo in metrica perché meno insipida musica che traina la mia salma e le da un’etica calma, il mio karma in sta città frenetica medita sulla mia fotta che lievita e medica la vostra cecità non parlarmi dell’hip hop come una novità predichi bene razzoli ipocrita la mia dignità non si compra con notorietà